BLP

2023/0

Giovanni Bravi

Prefazione al Fascicolo sulla Giornata del Giurista 2023

“Una feroce Forza il mondo possiede, e fa nomarsi Dritto […]” (A. Manzoni, Adelchi).

Questo fascicolo è dedicato a un tema (solo) apparentemente periferico rispetto al diritto dell’economia, ambito d’elezione di Bocconi Legal Papers per l’approfondimento e il dibattito. A ben vedere, è ontologicamente centrale, e necessariamente prodromico rispetto allo stesso. L’obiettivo di questi scritti è la ricerca di luci che consentano di orientarci nel sondare le fondamenta del condiviso contesto teorico-giuridico, e segnatamente la sua tenuta nell’attraversamento e nell’introiezione di crisi contemporanee (così, quella climatica) e storiche (così, la deportazione).

Nell’avviarvi alla lettura di questo fascicolo, vorrei brevemente trattare come lo stesso raccolga in due meridiani e un parallelo le coordinate essenziali di Bocconi Legal Papers.

La prima linea da tratteggiare è il contesto dove nasce, si forma e cresce la nostra Rivista: la community della Scuola di Giurisprudenza dell’Università Bocconi. Questo è il nucleo ideale di Bocconi Legal Papers, già geneticamente incontro intergenerazionale nella Scuola. Non a caso, il tema trattato da queste pagine, come si vedrà, nasce dalla Giornata del Giurista 2023, incontro organizzato dalla Scuola per sondare “i limiti del positivismo giuridico: leggi e princìpi di fronte allo stato di eccezione”.

Il secondo meridiano è la convinzione (e necessaria statuizione) che tra gli scopi essenziali dell’accademia si debba annoverare il fornire al sistema sociale, economico e politico gli strumenti per comprendere, studiare e indirizzare la sovrastruttura giuridica della società. Qual è lo spazio costituzionale di assorbimento degli stati di emergenza, la capacità di introiettarli, lo stato di salute dei sistemi? L’ordinamento italiano potrà mai giustificare l’ecoterrorismo volto al fine di combattere una crisi climatica potenzialmente devastante per il globo? Ancor prima di potersi schierare come cittadini e quindi politicamente, si devono reperire gli strumenti per comprendere i parametri e le misure del problema. Questi, come si inizia a percepire da studenti, non li può che fornire il mondo accademico.

Mentre saluto Bocconi Legal Papers, abbandonando il mio ruolo da Editor-in-Chief, mi commiato da una realtà che è nata come di prima innovazione in Italia, e che oggi, ancora una volta, presenta moti evolutivi. Ho menzionato che la Rivista si forma nella Scuola. Il parallelo che unisce il fine e il contesto genetico di Bocconi Legal Papers è l’esistere come veicolo di idee e spazio di crescita nel contatto tra docenti e studenti, non frontale e passivo, ma diverso, analitico, che postula coinvolgimento. Tra queste pagine, non dovrà quindi sorprendervi trovare riflessioni delle penne più mature di alcuni degli studenti della nostra alma mater. Bocconi Legal Papers decide infatti di donare una voce anche ai più giovani – e una preziosa occasione di learning by doing. Tutto, sempre, orientato all’augurio che gli studenti, e tra questi anch’io, possano contribuire tra l’oggi e il domani a mantenere fermo un diritto che guida, un diritto che feroce forza non è.