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BLP

2018/10

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BLP - 2018/10

Il regime degli scambi del Regno Unito con l’Unione Europea e i paesi terzi dopo la Brexit: opzioni e vincoli internazionali

L’accordo preliminare raggiunto dal Regno Unito e l’UE nel dicembre del 2017 ha reso evidente che una Brexit «dura» sara? quasi sicuramente evitata. I negoziati sul recesso cominceranno all’inizio del 2018 e dopo l’uscita del Regno Unito dall’UE a fine marzo 2019 il Regno Unito rimarra? parte del mercato unico europeo e nell’unione doganale per un periodo transitorio di due anni. La natura della «close partnership» da tenersi tra le due parti deve tuttavia ancora essere definita, dal momento che il Regno Unito ha reso noto che non ha intenzione di rimanere parte nè del Mercato interno né dell’unione doganale, pur mantenendo un «regulatory alignment» tale da evitare il ripristino di un confine con l’Irlanda. Al contempo, il Regno Unito intende avere la capacita? di negoziare liberamente accordi commerciali con altri Paesi.#La costituzione di un regime commerciale «as frictionless as possible», come desiderato dal Regno Unito, pare percio? essere problematica. Questo contributo esamina in primis le caratteristiche di un possibile accordo commerciale tra Regno Unito e UE in seguito a Brexit e delle loro relazioni commerciali alla luce delle regole dell’OMC. La «Frontier Traffic exception» di cui all’art. XXIV.3 GATT potrebbe essere la base per evitare il ripristino di un confine tra la Repubblica d’Irlanda e l’Irlanda del Nord, come intendono entrambe le parti, attraverso la costituzione di uno speciale regime commerciale tra le due parti dell’Isola. Per quanto riguarda i preesistenti accordi commerciali tra l’UE e Stati terzi, dei quali il Regno Unito beneficia in quanto membro dell’UE, il loro contesto politico ed economico, nonche? i principi della successione tra Stati ai trattati escludono la possibilita? che il Regno Unito, anche volendolo, possa rimanere parte di questi trattati. L’uscita del Regno Unito dall’UE potrebbe addirittura giustificare la richiesta di rinegoziare un trattato da parte di uno Stato non-UE, qualora risultasse da questa un fondamentale mutamento nella bilancia commerciale. Per quanto riguarda le relazioni con gli altri membri dell’OMC, il Regno Unito manterra? il proprio stato di membro originario dell’organizzazione. Le sue tariffe saranno inizialmente quelle vigenti per l’UE alla data di Brexit. Tuttavia, delicata e? la questione della ripartizione tra Regno Unito e UE delle quote tariffarie per i prodotti agricoli, che rendera? necessari negoziati con i paesi terzi beneficiari. Infine, in seguito a Brexit il Regno Unito avra? la piena capacita? di negoziare accordi commerciali con un qualsiasi Stato membro dell’OMC, in particolare con gli Stati Uniti. Se tuttavia questi accordi dovessero contenere clausole non conformi al regime doganale dell’UE e ai suoi standard interni di mercato, il Regno Unito si trovera? di fronte a un ostacolo nell’accedere al mercato europeo. Il Regno Unito dovra? quindi compiere una scelta delicata, considerando il fatto che il mercato UE e? destinatario del 45 per cento delle esportazioni britanniche di beni, per non parlate dell’importanza dei servizi finanziari e altri.

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