BLP
2015/6
Indice
Dottrina
E-commerce, Virtual Contracts and Consumers Protection Legal Issues
Il Concetto di Soggettività tra Onere Tributario e Principio di Capacità Contributiva
Debt Registration as a Substitute for Security Interest Law
In Re Cornerstone: Independent Directors Liability in Control Buyout Cases
Il Concetto di Soggettività tra Onere Tributario e Principio di Capacità Contributiva
Il presente articolo esamina il concetto di soggettività nel diritto tributario. Esso può venire in considerazione sotto diversi profili. Il principale di questi è senz’altro quello che lo utilizza per individuare il soggetto passivo del tributo: vi sono però altre figure soggettive che vengono in rilievo nell’ordinamento tributario. In particolare, il soggetto può rilevare indipendentemente, o anche a prescindere, dalla relazione tra lo stesso e il presupposto del tributo, oppure come soggetto tenuto solo a presentare la dichiarazione o a tenere le scritture contabili; infine, quale soggetto unicamente e meramente responsabile per l’imposta dovuta da altro e diverso soggetto, questi in via principale «vero» soggetto passivo del tributo. Solo a un primo esame, quindi, la soggettività tributaria sembrerebbe divergere dalla categoria generale della soggettività giuridica, la quale identifica ex art. 1 c.c. tutti i soggetti di diritto. Ritiene l’autore che la soggettività in buona sostanza sia questione di grado: si può essere in presenza di un «soggetto», di un «non soggetto», o di un «soggetto particolarmente qualificato». Lo prova il fatto che si è via via assistito – sia per iniziativa del legislatore, che per suggestione di dottrina e giurisprudenza – a un duplice stimolo alla dilatazione della nozione, che pareva troppo angusta per ricomprendere tutti i fenomeni che invece si ritenevano di dover includere in essa, in quanto manifestazioni di capacità contributiva. Nel diritto tributario, dunque, il modus operandi da seguire per identificare il soggetto prevede dapprima l’individuazione del presupposto del tributo, quale manifestazione anche indiretta di capacità contributiva, e successivamente, quale destinazione di una sorta di procedimento di costruzione delle norme, l’attribuzione a tale entità della qualifica di soggetto. In questo contesto, la reazione dell’ordinamento pare adeguare la disciplina positiva alla realtà effettuale: ove i fatti naturalistici siano occultati dal contribuente e disvelati dall’Erario, il primo dovrà ovviamente sopportarne le conseguenze. Il comportamento contra legem di questi avrà, quindi, una sorte di reazione a lui sfavorevole da parte del sistema. Resta da chiedersi se esista o meno nel nostro sistema di tassazione delle società e degli enti una disciplina comune a quella prevista per i residenti per il riconoscimento della soggettività tributaria ai fini IRES di enti non residenti aventi sede in altri Paesi dell’Unione Europea, e se essa risulti giustificata a livello comunitario. É necessario, quindi, verificare se la mancanza di una disciplina nei confronti di tali soggetti possa determinare disparità di trattamento nel contesto europeo. Particolarmente evidente risulta infatti il problema relativo alla soggettività tributaria parziale; essa pare consentire a fini IRES, che un ente non residente in ambito europeo sia assoggettato parzialmente ad imposta per il reddito prodotto in Italia e subisca limitazioni riguardo la detraibilità e deducibilità di oneri dalla legge italiana che paiono di dubbia compatibilità con i principi del diritto comunitario. Il concetto di soggettività da preferirsi, quindi, dovrà risultare rispettoso non solo dell’art. 53 Cost., ma anche del divieto di discriminazione tra residente e non residente. S’impone, dunque, l’abbandono di un approccio fondato sulla mera disamina di una elencazione, all’interno della quale – come monade – ritrovare il soggetto passivo; dovrà, invece, procedersi prima all’esame degli obblighi tributari rilevanti e delle posizioni soggettive azionabili anche secondo il diritto comunitario, per attribuire la qualifica di soggetti a tutte quelle situazioni nelle quali gli obblighi qualificano e legittimano l’entità e le posizioni soggettive la tutelano rispetto alle pretese degli ordinamenti degli Stati membri.
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