Bocconi Knowledge

20/04/2023 Mariano Andrea Morabito

The Complicated Life of a Constitution

Originalism and its Chances of Charming Europe

Il 20 aprile 2023 la Prof.ssa Graziella Romeo, Associate Professor di Diritto Costituzionale Comparato, ha tenuto una conferenza incentrata sulla dottrina dell’originalismo e le sue tesi caratterizzanti, in un’ottica comparatista volta a comprenderne i legami con il neopositivismo, corrente tipica della cultura europea.

L’evento ha rappresentato il terzo incontro del ciclo spring 2023 di seminari organizzati dal Dipartimento di Studi Giuridici “Angelo Sraffa” ed era volto ad approfondire l'influenza sulla cultura giuridica europea dell’originalismo, dottrina centrale nel contesto statunitense, che tende a ricercare il significato originario della Costituzione guardando al contesto storico e politico in cui è stata creata. Alcuni aspetti di questa dottrina stanno prendendo piede in Europa, al punto che è possibile osservarne le tracce tanto nelle opere degli studiosi quando in ambito giurisprudenziale.

L’originalismo negli Stati Uniti

L’originalismo è la teoria maggiormente diffusa nel contesto giuridico statunitense[1] e può essere interpretato sia come un metodo che giustifica una determinata interpretazione della Costituzione che come un’interpretazione ideologica che tende a perseguire una determinata agenda politica. Il successo della dottrina è dovuto alla sua coerenza con alcune caratteristiche fondamentali del common law, come la sensibilità per il passato e l’idea che la Costituzione sia una sintesi di interessi, funzionale a garantire l’unità politica e il costituzionalismo democratico durante i momenti di crisi.

Una delle tesi centrali dell’originalismo sostiene che le Costituzioni sono contingenti in senso sociologico in quanto rappresentano il prodotto di interazioni, avvenute in un determinato contesto storico, volte a introdurre valutazioni strategiche che trovano fondamento solo in quel quadro di riferimento. Ne consegue che le Costituzioni sono il risultato di fattori storicamente determinanti e non di una volontà politica ragionata che vuole pensare a valori universalizzanti e universalizzabili. Per questa ragione, il fondamento dei principi è inestricabilmente legato al contesto storico in cui si è proceduto alla loro adozione – avvenuta in un momento anteriore rispetto alla creazione del testo costituzionale. 

Proseguendo su questa linea di pensiero, la Costituzione viene quindi intesa come un progetto esaurito nel momento in cui viene creato e funzionale a risolvere esclusivamente i problemi individuati dai costituenti. Da ciò deriva che il miglior modo per interpretarla è ricercarne il significato originale, salvaguardandone la portata normativa senza cercare uno sviluppo del testo attraverso significati ulteriori: solo in questo modo, secondo la tesi originalista, sarebbe possibile preservare la natura del costituzionalismo democratico. Ciò ha portato alcuni autori, tra cui Antonin Scalia, storico giudice della Corte Suprema Americana, a ritenere che la Costituzione è morta, in quanto frutto di una volontà politica contingente che si esaurisce al momento della creazione; ne consegue l’inidoneità a risolvere problemi attuali che non erano stati contemplati dai costituenti. In quest’ottica, i casi in cui la Costituzione non può fornire una risposta vanno risolti attraverso un processo politico e non con l’attivismo giudiziario con cui il giudice si sostituisce al legislatore. 

L’originalismo nel contesto giuridico europeo 

L’originalismo non ha trovato molto spazio nella cultura giuridica europea a seguito della seconda guerra mondiale: la pervasività della cultura pubblicistica ha infatti fatto propendere per letture sistematiche della Costituzione.[2] Il diritto costituzionale in Europa si è quindi sviluppato a partire dall’idea che l’ordinamento incorpori dei principi morali: per questa ragione è possibile che, nonostante la lettura testuale conservi sempre la sua importanza, l’interpretazione sia in alcuni casi improntata più alla giustizia che alle fonti. Nondimeno, anche nel contesto europeo si sono affermate teorie secondo cui è necessaria una convergenza tra il modello di società che emerge dalla Costituzione e il risultato delle interpretazioni costituzionali. Ad esempio, la dottrina tedesca ha ritenuto necessaria un’estensività condivisa tra testo costituzionale e funzionamento della comunità politica; ciò ha giustificato la modifica della Costituzione a seguito di cambiamenti fattuali della società che necessitavano di una legittimazione costituzionale. Anche nell’Unione Europea ci sono state delle trasformazioni che hanno avuto manifestazione politica ma sono state rese plausibili dal contesto giuridico in cui sono emerse: ad esempio, nel caso della Brexit, il cambiamento politico è dipeso dalla capacità della cultura giuridica di concepirlo come possibile.[3]

Ciò considerato, le tesi originaliste fondate sul concetto di contingenza hanno trovato maggiore affermazione sul continente ed è possibile osservarne le tracce anche in ambito giurisprudenziale. Ad esempio, nella causa Germania v. Italia del 2014,[4] la Corte Costituzionale ha sancito, nonostante la soggezione del diritto interno al diritto comunitario, l’immodificabilità dell’articolo 24 della Costituzione avente ad oggetto il diritto di difesa. L’articolo in questione, secondo la Corte, esprime e sintetizza la storia di reazione italiana al regime autoritario ed è fortemente radicato nella cultura e nella storia del paese. Attraverso questo ragionamento la Corte ha dato rilievo alla contingenza, giustificando la centralità di un valore alla luce del momento storico a cui si riferisce. 

In conclusione, il punto fondamentale di tensione nel dibattito costituzionale può essere individuato nella definizione stessa di Costituzione. Le tesi originaliste, di fatto, mettono in discussione una caratteristica fondamentale che ha caratterizzato lo sviluppo della cultura costituzionale in Europa, ossia l’idea che le Costituzioni rispondano ad una domanda di giustizia che viene dalla società. In quest’ottica, le Costituzioni si configurano come dei libri delle risposte, sempre aperti e pensati per essere tali. 


[1] La larga diffusione ha favorito la nascita, all’interno della dottrina stessa, di vari filoni molto differenti tra loro. Si consideri che, ad esempio, Ruth Bader Ginsburg, icona liberal statunitense, ha affermato di essere originalista, se con questo termine si intende la volontà di conservare lo spirito originale della Costituzione.  

[2] Inoltre, a differenza di quanto avvenuto negli Stati Uniti, i lavori preparatori alla base dell’adozione di numerosi testi costituzionali non furono oggetto di ampia diffusione. Pertanto, la loro generale indisponibilità ha indotto molti a sottovalutarne la rilevanza. 

[3] I giudici inglesi hanno sempre manifestato la loro difficoltà a comprendere alcuni aspetti del sistema giuridico dell’Unione Europea, come l’interpretazione teleologica o l’idea secondo cui la Costituzione sia un progetto portato avanti dai giudici. 

[4] Corte Cost., 29 ottobre 2014, n. 45, disponibile su: https://www.cortecostituzionale.it/actionSchedaPronuncia.do?anno=2014&numero=238

WhatsApp Image 2023-05-04 at 23.15.16